
La storia della Medicina è costellata di nomi e cognomi di scienziati, inventori e innovatori, che vogliamo La storia della Medicina è costellata di nomi e cognomi di scienziati, inventori e innovatori, che vogliamo qui ripercorrere per sommi capi, sottolineando come il progresso che oggi quasi diamo per scontato è in realtà frutto dell’impegno e della collaborazione di diversi individui. Per ragioni di spazio dovremo limitare la nostra rassegna ad alcuni nomi e tralasciarne altri, speriamo tuttavia di incuriosirvi e proporvi suggerimenti di approfondimento.
Iniziamo da Edward Jenner, medico britannico riconosciuto come il padre dell’immunizzazione: introdusse, infatti, il primo vaccino contro il vaiolo nel 1796 per inoculazione della forma vaccina della malattia.
Uno strumento oggi indispensabile e altamente sofisticato che viene dato quasi per scontato è il microscopio: la sua invenzione è controversa, ma si pensa che il primo prototipo sia stato realizzato nel 1595 da un occhialaio fiammingo, Zacharias Janssen, anche se il primo modello elettronico risale solo agli anni Trenta del secolo scorso, opera di Manfred von Ardenne ed Ernst Ruska. Nel corso dei successivi decenni questo strumento fu ulteriormente perfezionato, fino ad arrivare alle straordinarie capacità di dettaglio attuali, che consentono addirittura di analizzare le sequenze del profilo genomico.
Altro strumento essenziale nella dotazione medica è lo sifgmomanometro per la misurazione della pressione arteriosa, progettato a fine Ottocento da Scipione Riva-Rocci, scienziato e filantropo, che decise di non brevettare la sua invenzione.
Nel 1846 il dentista statunitense William T.G. Morton fu il primo a dimostrare l’efficacia dell’etere come anestetico chirurgico, intuizione che diede avvio alla terapia del dolore.
L’ingegnere meccanico e fisico Wilhelm Conrad Röntgen quasi casualmente nel 1895 scoprì la radiazione elettromagnetica (raggi X), accorgendosi ben presto che oggetti di diverso spessore collocati nel passaggio dei raggi risultavano in trasparenza quando fissati su lastra fotografica; questa scoperta gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1901, ma egli non volle mai brevettare la sua invenzione, per consentirne il libero utilizzo in ambito sanitario.
Nel 1954 Joseph E. Murray del Brigham & Women’s Hospital di Boston eseguì il primo trapianto umano di rene da consanguinei, ma il nome rimasto impresso nell’immaginario comune è quello di Christiaan Barnard, chirurgo sudafricano, passato alla storia per aver praticato il primo trapianto di cuore nel 1967.
Ci sembra doveroso in questa sede ricordare brevemente anche le grandi personalità scientifiche italiane vincitrici del premio Nobel per la medicina, a iniziare da Camillo Golgi, premiato nel 1906 per gli studi sull’istologia del sistema nervoso, in particolare per la scoperta del reticolo endoplasmatico cellulare, grazie alla tecnica della “reazione nera” o cromoargentica da lui messa a punto.
Nel 1957 il premio fu conferito al biochimico svizzero naturalizzato italiano Daniel Bovet, che sintetizzò il primo antistaminico per contrastare i processi allergici e successivamente si dedicò allo studio di sostanze anestetiche e alla genetica del comportamento.
Nel 1969 fu il turno di Salvatore Luria, batteriologo tra i fondatori della biologia molecolare, celebre per i suoi esperimenti con i batteriofagi, che consentono di approfondire le mutazioni geniche e l’evoluzione dei batteri.
Nel 1975 ricevette il premio Renato Dulbecco, per i suoi studi sul DNA dei virus oncogeni e sulle alterazioni cellulari che innescano; successivamente Dulbecco sarà, inoltre, promotore e coordinatore del Progetto Genoma Umano.
Esattamente ottant’anni dopo Golgi, il premio Nobel per la medicina fu assegnato a Rita Levi Montalcini per il suo lavoro sulla caratterizzazione biochimica del fattore di crescita delle cellule nervose mediante l’utilizzo del sistema in vitro da lei ideato.
Nel 2007 un altro italiano, Mario Capecchi, venne insignito del premio grazie alla messa a punto di tecniche di gene targeting a partire da cellule staminali embrionali.
FONTI
- Romani D. Le Scoperte che hanno Rivoluzionato la Medicina, Medicina e Informazione (ultimo accesso 05 Novembre 2020).
- Giannone R. Edward Jenner: il padre dell’immunizzazione, Microbiologia Italia, 24 Agosto 2020.
- Chi ha inventato il microscopio?, Focus, 28 Giugno 2002.
- Chi ha inventato il microscopio?, Sapere De Agostini (ultimo accesso 04 Novembre 2020).
- Wilhelm Conrad Röntgen. Biographical, The Nobel Prize Org (ultimo accesso 06 Novembre 2020).
- Blandino G. Scipione Riva Rocci, il medico di Almese che ha inventato lo sfigmomanometro, Laboratorio Valsusa, 08 Gennaio 2020.
- About Transplantation: History, U.S. Department of Health & Human Services (ultimo accesso 12 Novembre 2020).
- Erba M. La storia del primo trapianto di cuore, Focus, 04 Dicembre 2017.
- Sanchez Polanco I. Bartolomeo Camillo Emilio Golgi, Microbiologia Italia, 01 Settembre 2020.
- De Santis D. Camillo Golgi, Aspi Archivio storico della psicologia italiana - Università Bicocca, 04 Aprile 2010.
- Ricerca di base sul sistema nervoso, farmacologia e psichiatria. Daniel Bovet dagli antistaminici ai farmaci per il cervello, Storia delle Neuroscienze in Italia (Ultimo accesso 12 Novembre 2020).
- Salvatore Luria, Scienza in rete (ultimo accesso 12 Novembre 2020).
- Salvatore Luria: un Nobel tra la medicina e la fisica, StaR Giornale per Sapienza Università di Roma, 30 Gennaio 2014.
- Salvatore (Salvador) Edward Luria, Torino Scienza (ultimo accesso 12 Novembre 2020).
- Renato Dulbecco, Torino Scienza (ultimo accesso 12 Novembre 2020).
- Biografia Rita Levi-Montalcini, EBRI European Brain Research Institute Rita-Levi Montalcini (ultimo accesso 11 Novembre 2020).
- Persone: Mario Capecchi, Il Sole 24 ORE, 28 Luglio 2016.
- Mario R. Capecchi Biographical, The Nobel Prize Org (ultimo accesso 11 Novembre 2020).